NUOVO PROGETTO DI VITA PER LE PERSONE CON DISABILITA’: ECCO I MIGLIORAMENTI IN ARRIVO

Con l’introduzione del D.Lgs. 62/2024, ovvero il Nuovo Decreto Disabilità (ne ho già parlato qui) ci stiamo traghettando verso una gestione più inclusiva e personalizzata del progetto di vita individuale, strumento già esistente dal 2000, ma che ora appare assolutamente rinnovato grazie a strumenti innovativi e che garantiscono una maggiore efficacia nell’attuazione dei diritti delle persone con disabilità. In questo articolo esploreremo le principali novità e i benefici di questa riforma.

1. Cosa è il Progetto di Vita

Il progetto di vita rappresenta l’insieme delle strategie e degli interventi mirati a promuovere l’autodeterminazione, l’inclusione sociale e il benessere delle persone con disabilità. Tale concetto è stato rafforzato nel tempo, evolvendo da un approccio meramente assistenziale a uno basato sul modello bio-psico-sociale dell’ICF (International Classification of Functioning). Questo modello considera le interazioni tra la persona e l’ambiente circostante come determinanti per il pieno sviluppo delle potenzialità individuali.

  • Il Riferimento Normativo: Art. 14 L. 328/2000

La Legge quadro 328/2000 è stata la prima a introdurre l’obbligo per i Comuni, in collaborazione con le ASL, di predisporre un progetto individuale per garantire la piena integrazione delle persone con disabilità. Questa norma sancisce il diritto a interventi coordinati che tengano conto delle dimensioni sanitaria, sociale, educativa e lavorativa.

  •  Livello Essenziale di Base: differenza con gli altri Piani Personalizzati

Il progetto di vita individuale è un livello essenziale di base, in quanto rappresenta lo strumento fondamentale per garantire una presa in carico globale, coordinata e continuativa della persona con disabilità. Questo strumento va ad integrare i singoli piani specifici eventualmente già esistenti (es. PEI, PAI, PRI), che si concentrano su ambiti circoscritti come l’educazione o la riabilitazione.

A differenza di questi ultimi che si focalizzano un un aspetto limitato della vita di una persona (es. il PEI è il piano personalizzato che riguarda l’inclusione scolastica), il progetto di vita considera la persona nella sua interezza , tenendo conto dei suoi desideri, delle sue aspirazioni e delle sue necessità in tutti i contesti di vita. Ogni piano specifico quindi rappresenta una parte del progetto di vita, che funge da cornice unitaria per evitare frammentazioni e garantire interventi coerenti e mirati.

  • Tutela Giuridica del Progetto di Vita

La mancata elaborazione o attuazione del progetto di vita individuale comporta pesanti conseguenze giuridiche trattandosi di uno strumento funzionale a garantire i diritti fondamentali delle persone con disabilità. L’attuazione del progetto di vita, se richiesta, costituisce un obbligo per l’amministrazione, obbligo il cui inadempimento viola i principi di uguaglianza, dignità e inclusione sociale sanciti dalla Costituzione e dalla normativa sovranazionale.

L’omessa elaborazione del progetto di vita o la sua mancata attuazione vengono pesantemente sanzionate: numerose e univoche sono le pronunce che condannano le pubbliche amministrazioni a predisporre il progetto di vita entro termini rigorosi anche, eventualmente, dietro il coordinamento di un commissario ad acta nel caso l’inadempimento si protragga.

Tali inadempimenti possono inoltre comportare anche la condanna al risarcimento dei danni subiti dalla persona con disabilità.

Non mancano, infine, i sostenitori di una responsabilità penale a capo dell’amministrazione che ometta di predisporlo, quale rifiuto di atti d’ufficio.

Tutto questo ci fa capire come il progetto di vita non sia solo uno strumento di pianificazione, ma un diritto effettivo e vincolante, la cui tutela è essenziale per promuovere l’autonomia e l’inclusione delle persone con disabilità.

2. Le Novità della Riforma del 2024

→ Valutazione Multidimensionale e Progettazione Personalizzata

Il D.Lgs. 62/2024 introduce strumenti avanzati per la valutazione multidimensionale, finalizzati a individuare con maggiore precisione le esigenze della persona. Il progetto di vita viene arricchito da:

  • Un approccio partecipativo, che coinvolge attivamente la persona con disabilità e la sua famiglia.
  • La definizione di obiettivi chiari e misurabili, basati sulle preferenze e aspirazioni individuali.
  • La possibilità di presentare all’amministrazione una propria proposta di progetto di vita

⇒ Quest’ultimo passaggio è estremamente importante considerato che l’amministrazione non potrà non prenderlo in considerazione ed, anzi, dovrà, motivare un eventuale rigetto o modifica dello stesso ⇐


→ Il Budget di Progetto

Una delle innovazioni più rilevanti è la creazione del budget di progetto, un paniere di risorse economiche, umane e tecnologiche provenienti da diverse fonti (Stato, Regioni, Enti Locali e Terzo Settore). Questo strumento consente di:

  • Garantire la copertura finanziaria degli interventi.
  • Superare la frammentazione dei servizi.
  • Promuovere la responsabilità condivisa tra le diverse istituzioni.

→ Istruzioni Operative per Elaborare il Progetto di Vita

L’elaborazione del progetto di vita richiede il rispetto di un iter che coinvolge diversi attori e segue principi ben definiti. Si tratta di un vero e proprio procedimento amministrativo regolato dalla Legge. Di seguito sono sintetizzati i passaggi fondamentali per una corretta predisposizione e attuazione del progetto:

  1. Presentazione dell’istanza: questo è l’avvio del procedimento amministrativo: la persona con disabilità, o chi ne cura gli interessi presenta una richiesta formale al Comune, preferibilmente corredata da una bozza di progetto che può essere predisposta anche da professionisti del settore o da associazioni che si occupano di supportare anche in questi passaggi la persona con disabilità.
  2. Comunicazione di avvio del procedimento: l’amministrazione deve notificare l’avvio del procedimento, indicando il responsabile, i termini previsti per la conclusione e le modalità di partecipazione dell’interessato.
  3. Valutazione multidimensionale: questa fase comprende:
    • Analisi iniziale dei bisogni.
    • Bilancio ecologico per identificare facilitatori e barriere nell’ambiente di vita.
    • Definizione degli obiettivi e delle strategie di sostegno.
  4. Progettazione del piano: sulla base della valutazione, si procede a:
    • Individuare le risorse necessarie (umane, economiche, tecnologiche).
    • Coordinare i sostegni in un piano integrato e personalizzato.
    • Prevedere verifiche periodiche e momenti di rimodulazione del progetto.
  5. Definizione e sottoscrizione: designazione del case manager;  sottoscrizione della persona con disabilità o di chi la rappresenta e degli enti coinvolti.
  6. Monitoraggio e aggiornamenti: durante l’attuazione, è fondamentale verificare periodicamente l’efficacia degli interventi e apportare modifiche in caso di variazioni nei bisogni della persona.

Questi passaggi assicurano una presa in carico globale, rispettosa dei desideri e delle necessità dell’interessato, promuovendo un approccio inclusivo e partecipativo.

→ Entrata in vigore

Il nuovo progetto di vita sancito dal D.Lgs. 62/2024 entrerà in vigore il 1° gennaio 2026, garantendo un periodo di transizione per consentire agli enti locali e alle istituzioni coinvolte di adeguare le loro procedure e risorse ai nuovi standard. Ma già dal 1° gennaio 2025 partirà una fase di sperimentazione che coinvolgerà alcune province.

Durante questa fase transitoria, comunque, le amministrazioni dovranno continuare ad applicare le normative precedenti, ma con l’obbligo di predisporre i necessari aggiornamenti per integrare gradualmente le nuove disposizioni.

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